231 aggiornamento in materia di reati contro il patrimonio culturale. La riforma ad opera della legge numero 22 del 2022 recante ‘Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale’, trae la sua origine, in via prevalente, da D.lgs. n. 42/2004, c.d. Codice dei beni culturali 2004 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”), in seguito al quale sono stati inseriti 17 nuovi articoli nel codice penale (da 518-bis a 518-undevicies). Le società maggiormente interessate – direttamente o indirettamente – da queste novità legislative, sono tutte quelle che operano nell’ambito della gestione e nel commercio di opere d’arte. Nella categoria rientrano anche quelle che si occupano – direttamente o indirettamente – della gestione e della manutenzione di complessi museali e/o architettonici e di beni di interesse culturale e paesaggistici in genere.
L’iter della riforma
- 3 marzo 2022: la Camera dei Deputati approva in via definitiva la proposta di legge recante “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”.
- 22 Marzo 2022: Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 68 della legge numero 22 del 2022 recante Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale.
- 23 Marzo 2022: entrata in vigore
Le novità nel codice penale
Il Codice penale si arricchisce con questa riforma inserendo all’interno del Libro II il nuovo Titolo VIII bis. Lo scopo della riforma è definire una disciplina organica delle norme in materia penale. Le riforme, volte a tutelare il patrimonio culturale, abrogano alcune disposizioni nel codice penale e nel Codice dei beni culturali. Le nuove categorie sono configurate come autonome e distinte fattispecie penali, anziché come aggravanti speciali, in quanto il legislatore ha voluto sottrarle ad un incremento sanzionatorio.
Riforma penale
La riforma introduce quindi nuove fattispecie di reato nel codice penale e con esse l’allargamento dell’apparato sanzionatorio, introducendo la confisca allargata. La Confisca allargata viene estesa anche per i reati di (1)ricettazione di beni culturali, di (2) impiego di beni culturali provenienti da delitto, di (3) riciclaggio di beni culturali, di (4) autoriciclaggio di beni culturali e di attività organizzate per il traffico illecito di beni culturali.
Ampliamento responsabilità amministrativa 231
Vengono così individuate nuove fattispecie di reato presupposto nel catalogo dei reati 231, configurando una responsabilità amministrativa delle persone giuridiche nelle ipotesi in cui i delitti contro il patrimonio culturale siano commessi da determinati soggetti nel loro interesse o a loro vantaggio.
Aggiornamento Catalogo Reati presupposto ex D.Lgs 231/2001
L’ampliamento del catalogo 231 prevede l’introduzione di due nuovi articoli.
Il d.lgs 231/2001 si arricchisce di due nuovi articoli, ampliando così le ipotesi di responsabilità in capo agli enti: il 25-septiesdecies – Delitti contro il patrimonio culturale – e il 25-duodevicies – Riciclaggio di beni culturali e devastazione/saccheggio di beni culturali e paesaggistici –
Nell’alveo dell’articolo 25-septiesdecies rientrano i seguenti reati:
– all’articolo 518-ter (appropriazione indebita di beni culturali), all’articolo 518-decies (importazione illecita di beni culturali) e all’articolo 518-undecies (uscita o esportazione illecite di beni culturali) l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da duecento a cinquecento quote;
– all’articolo 518-sexies c.p. (riciclaggio di beni culturali) l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da cinquecento a mille quote;
– all’articolo 518-duodecies (distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali e paesaggistici) e all’articolo 518-quaterdecies c.p. (contraffazione di opere d’arte) l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da trecento a settecento quote;
– all’articolo 518-bis (furto di beni culturali), all’articolo 518-quater (ricettazione di beni culturali) e all’articolo 518-octies (falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali) l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da quattro cento a novecento quote.
Nell’alveo dell’articolo 25-duodevicies rientrano i seguenti reati:
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all’art. 518-sexies c.p. (delitti di riciclaggio di beni culturali) e all’art. 518-terdecies c.p. (delitti di devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici) l’applicazione della sanzione pecuniaria da 500 a 1.000 quote.
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all’art. 518-sexies (delitti di riciclaggio di beni culturali) e all’art. 518-terdecies (delitti di devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici) l’applicazione della sanzione pecuniaria da cinquecento a mille quote.
Nel caso in cui l’ente, o una sua unità organizzativa, venga stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione di tali delitti, si applica la sanzione dell’interdizione definitiva dall’esercizio dell’attività. Per tutte le categorie di reato sono anche previste sanzioni interdittive fino a 2 anni.
Gli impatti sulle società
In virtù dell’aggiornamento del catalogo 231 in materia di reati contro patrimonio culturale, le Società che adottano un Modello organizzativo ex D.lgs. n. 231/2001 devono aggiornare la propria valutazione dei rischi allineandosi all’estensione del catalogo dei reati presupposto ed eventualmente aggiornare il relativo Modello. Inoltre, l’aggiornamento è finalizzato all’individuazione di eventuali nuovi strumenti di prevenzione idonei ad impedire la commissione degli illeciti.
In conclusione
E di fondamentale importanza l’attenzione massima da parte degli enti nel considerare le nuove fattispecie di reato sotto il profilo dell’inasprimento del piano sanzionatorio. Nello specifico, in caso di maggior rischio, si suggerisce di predisporre un piano di azione il più possibile realistico (es. portafoglio quote) volto a tutelare l’ente nell’ipotesi di configurazione di reato.