Paradisi fiscali. Svelati i tesori offshore di politici e vip.
Quando le sos sarebbero state utili…
Pandora papers
E’ la nuova inchiesta giornalistica internazionale portata avanti dall’International Consortium of Investigative Journalists. Il nome dice tutto, considerando che dai dettagli emersi in questi giorni, è stato scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora.
Dall’ex Premier Tony Blair a Shakira. La forbice dei nomi coinvolti è davvero larga e eterogenea.
L’inchiesta arriva a distanza di cinque anni dalla pubblicazione del celebre Panama Papers – fascicolo riservato digitalizzato composto da 11,5 milioni di documenti confidenziali creato dalla Mossack Fonseca, uno studio legale panamense, che fornisce informazioni dettagliate su oltre 214 000 società offshore – e in modo piuttosto netto, ne “aggrava” il contenuto, con dettagli, nomi e cognomi.
L’elenco di politici e vip coinvolti è da far girar la testa.
Una istantanea delle “cassaforti nascoste” di potenti e vip miliardari della Terra, che vede sotto l’obbiettivo dal re di Giordania Abdallah II all’ex Premier britannico Tony Blair, ma anche il Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, fino a Julio Iglesias e Shakira – per dare una nota musicale a questa sinfonia cacofonica ed inquietante –
I documenti scandagliati vanno dal 1996 e il 2020
Analizzano 14 diverse entità di servizi finanziari in Paesi e territori, dalla Svizzera alle Isole Vergini Britanniche passando per Cipro.
I file hanno svelato come, per fare un esempio mastodontico, il Re di Giordania Abdullah, si sarebbe servito di società fantasma per acquistare per oltre 100 milioni di dollari proprietà di lusso a Malibu, in California, Londra, Washington. Altro pezzo grosso della politica mondiale sotto il mirino dell’inchiesta è il Presidente keniota Uhuru Kenyatta; pare accertato abbia occultato beni immobiliari e denaro, tramite entità offshore, per un valore di oltre 30 milioni di dollari.
Paradisi fiscali. Svelati i tesori offshore di politici e vip
Pandora Papers non ha risparmiato, come detto, anche l’ex Premier britannico Tony Blair e sua moglie Cheire. Per loro, l’”accusa” è legata ad un “risparmio” di centinaia di migliaia di sterline in tasse, convogliando il denaro nell’acquisto di edifici a Londra, tramite una società offshore.
Nelle carte spuntano anche altri nomi illustri. In particolare di collaboratori stretti di Putin. Che non viene, invero, mai citato direttamente.
I fatti evidenziati dall’inchiesta, sono il frutto di un certosino lavoro d’equipe. Il Consorzio internazionale dei giornalisti, di fatto, è costituito da un collettivo di 600 giornalisti di ben 117 testate internazionali – l’Italia è rappresentata dall’Espresso – che lavorano in sinergia, scambiandosi informazioni e materiale attraverso una piattaforma informatica.