Le nuove prospettive dell’Antiriciclaggio europeo. AML e UE prove di armonizzazione?
Il Contesto europeo
Come è noto, alcuni mesi fa il Parlamento europeo ha dato il proprio placet su alcune proposte legislative, che fanno parte dell’ambizioso progetto di armonizzazione europea in materia di Antiriciclaggio. Infatti, nel luglio 2021 la Commissione europea aveva annunciato un importante pacchetto di proposte legislative volte a rafforzare le norme antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT) dei paesi membri UE.
In particolare, le proposte approvate riguardano:
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Il “Single Rulebook” dell’UE, contenente disposizioni sulla conduzione della due diligence sui clienti, sulla trasparenza dei titolari effettivi e sull’uso di strumenti anonimi.
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La sesta Direttiva Antiriciclaggio (6AMLD), contenente disposizioni nazionali sulla vigilanza e sulle unità di informazione finanziaria, nonché sull’accesso delle autorità competenti alle informazioni necessarie e affidabili, ad esempio i registri dei titolari effettivi e i beni depositati nei paradisi fiscali.
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Il Regolamento che istituisce l’Autorità europea antiriciclaggio (AMLA) con poteri di vigilanza e di indagine per garantire il rispetto dei requisiti AML/CFT.
Armonizzazione
La nuova Autorità europea, che diverrà operativa a partire dal 2025, sarà incaricata, tra le altre cose, di vigilare e supervisionare sulle Financial intelligence Units (FIU) dei singoli Stati membri. Ogni Stato, infatti, dovrebbe istituire nel proprio Ordinamento un’Autorità di intelligenza finanziaria operativamente indipendente e autonoma, al fine di prevenire, segnalare e reprimere il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo.
Cooperazione
Tali Autorità dovrebbero essere dotate di adeguati sistemi di trasmissione di informazioni e dati, al fine di cooperare in modo efficiente con l’AMLA e con gli altri Organismi europei, come per esempio l’Europol e l’Eurojust. Con riferimento al nostro Sistema Antiriciclaggio, v’è da chiedersi se il preesistente Servizio normativa e collaborazioni istituzionali, istituito presso l’Unità di informazione finanziaria (UIF), sarà sufficiente ai fini dell’adeguamento del nostro Ordinamento ai nuovi dettami europei oppure vi sarà bisogno dell’intervento del Legislatore per potenziarlo o se addirittura sarà necessario creare un nuovo e distinto Ente.
L’esempio tedesco
Merita sicuramente la nostra attenzione la situazione della Germania, dove si è dato avvio ad un ambizioso progetto di revisione del Sistema di Antiriciclaggio. Infatti, come è noto (ne abbiamo parlato in questo articolo), la Germania è suddivisa in Stati federali (Länder), i quali hanno le competenze legislativa e amministrativa in modo esclusivo su alcune materie indicate dalla Costituzione tedesca, tra le quali spiccava l’Antiriciclaggio. Questa frammentazione creava dunque un’incertezza normativa e sanzionatoria, tale da alimentare fenomeni criminali, contribuendo così alla fama del Paese come “paradiso per il riciclaggio di denaro”.
Nuova autorità nazionale
Per rimediare a questa situazione, nell’agosto 2022 il Ministro delle finanze ha presentato un piano di riforma del Sistema Antiriciclaggio, orientato verso una centralizzazione ed un accorpamento delle competenze. Tra i punti chiave, la creazione di un Autorità nazionale per il contrasto alla criminalità finanziaria (Bundesoberbehörde zur Bekämpfung der Finanzkriminalität o “BFF”), nell’ambito della quale vengono istituiti la Polizia finanziaria, l’Unità di intelligenza finanziaria e l’Ufficio centrale di supervisione. Che quella tedesca sia una mossa di comodo per ovviare alla frammentazione in materia di Antiriciclaggio è certo.
È forse altrettanto certo che la Germania, cavalcando l’onda delle riforme, sia stata in grado di “anticipare” gli altri Stati membri nel potenziamento (o meglio, creazione) del Sistema Antiriciclaggio secondo le nuove regole europee.
In conclusione
Sarà interessante monitorare i prossimi sviluppi nazionali ed europei, con l’auspicio che le riforme a livello unionale potranno reprimere in modo consistente i fenomeni del riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo e che anche il nostro Paese possa ambire ad essere un modello virtuoso nell’Unione europea.