Banca d’Italia chiarisce gli ultimi dubbi sul titolare effettivo a tre settimane dalla scadenza dei termini per la comunicazione al registro.
Banca d’Italia risponde: pubblicate le FAQ sui titolari effettivi
Dopo una lunghissima attesa, terminata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ultimo decreto il 9 ottobre scorso, siamo quasi giunti al termine dei 60 giorni per la comunicazione dei titolari effettivi al registro. Sono ancora molti i dubbi relativi ai criteri d’individuazione e sul funzionamento del registro stesso. Banca d’Italia ha pubblicato, pertanto, le FAQ relative alla titolarità effettiva e al registro dei titolari effettivi con lo scopo di chiarire ogni dubbio o, quantomeno, gran parte di essi.
I principali dubbi
Parte delle perplessità relative alla titolarità effettiva riguarda gli enti ecclesiastici. Non troppo tempo fa, la CEI si era pronunciata in merito, sostenendo l’esclusione di tali enti dall’obbligo di comunicazione del titolare effettivo. Banca d’Italia chiarisce, come avevamo preannunciato in tempi non sospetti nel nostro articolo, che gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, soggiaciono all’obbligo di comunicazione del titolare effettivo in quanto enti tenuti all’iscrizione nel registro delle persone giuridiche private. Banca d’Italia, quindi, non riconosce alcun tipo di carattere di specialità negli enti ecclesiastici rispetto alle persone giuridiche ( come, contrariamente, sostenuto dalla CEI).
E le fiduciarie? Banca d’Italia non risponde
Stranisce il fatto che, all’interno delle FAQ, non vi siano riferimenti alla titolarità effettiva delle fiduciarie su cui è più che legittimo avere delle perplessità. Perplessità che possono nascere sia per una particolare articolazione della struttura di tali istituti ma anche in forza di quanto, ormai, sta accadendo dallo scorso mese. Non dimentichiamo, infatti, che lo scorso 23 ottobre, Assofiduciaria ha confermato l’esclusione del mandato fiduciario dal registro dei trust ma anche dalla comunicazione della titolarità effettiva ( a tutela della riservatezza delle persone che scelgono di adottare tale istituto). A questo si aggiunge anche il ricorso al TAR del Lazio di tre fiduciarie (vedi nostro articolo). Non possiamo, certamente, pensare che nessuna domanda in merito sia sorta a nessun soggetto obbligato in tutto il Paese. Le mancate risposte di Banca d’Italia sul tema nascondono forse la volontà di ascoltare quanto questi istituti hanno ancora da dire?
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