Antiriciclaggio i dati dei quaderni primo semestre. Come ogni semestre, a fine settembre sul sito dell’UIF sono stati pubblicati i quaderni dell’antiriciclaggio contenenti i dati statistici relativi alle segnalazioni ricevute, oltre alla consueta sintesi sulle segnalazioni e sull’operatività dell’UIF.

Abbiamo ritenuto utile analizzare e sintetizzare di seguito i punti di maggior interesse.

Segnalazioni, i numeri

Nel primo semestre 2022 le segnalazioni pervenute all’UIF sono state 74.233. L’incremento, rispetto allo stresso periodo dello scorso anno – 70.123 le segnalazioni del 2021 – è sostanziale. Un dato degno di nota è legato alle segnalazioni in relazione a “situazioni” riconducibili all’emergenza COVID-19, in relazione al tema emerge che le segnalazioni sono state 4.638, contro le 3.193 dello stesso semestre dell’anno scorso.

I numeri, per tipologia

Il grosso delle segnalazioni è relativo a fenomeni di riciclaggio – 73.915 segnalazioni – 138 segnalazioni si riferiscono alla volountary disclosure, 175 sono le segnalazioni legate al finanziamento del terrorismo, 5 quelle riconducibili al finanziamento di armi di distruzione di massa.

I segnalanti

Nessuna grossa sorpresa arriva dai numeri in relazione ai soggetti segnalanti. Rimane, infatti, prevalente il numero di segnalazioni provenienti da Banche e Poste, il 58% del totale. Il 29% delle segnalazioni arriva invece da altri intermediari ed operatori finanziari. Il 13% da professionisti o studi associati.

Le segnalazioni dei professionisti

Le segnalazioni per “comportamento sospetto” provenienti dai professionisti sono state: 2.347 quelle pervenute da notai, 102 da commercialisti e consulenti del lavoro, 23 da studi associati, 13 da avvocati, 44 da revisori legali.

La geografia delle segnalazioni

Dall’analisi dell’UIF emerge che la Sicilia, nel semestre in oggetto, ha avuto un calo di segnalazioni – rispetto allo stesso periodo nel 2021 – pari a 500 unità. La Regione che ha registrato il maggior incremento è la Campania; 1.200 segnalazioni in più. Crescono anche le segnalazioni nel Lazio con circa 1000 unità, aumento significativo anche per il Veneto, che con le sue 300 unità in più rispetto allo stesso periodo nel 2021 chiude la “classifica” delle Regioni con numeri significativamente in salita.

Sempre in ambito di “dati locali”, non emergono grosse novità – rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – riguardo le segnalazioni provenienti dalle Pubbliche Amministrazioni, la maggior parte arrivano dal Centro Italia. Il 67% di questo primo semestre 2022 evidenzia un calo, seppur leggero, rispetto al dato dell’anno scorso, 70%.

Origine delle SOS

Nel report dell’UIF emergono anche i dati relativi all’origine delle SOS. Le operazioni sospette che hanno generato delle SOS sono riconducibili per circa il 28% a bonifici bancari nazionali, 28% circa sono le operazioni effettuate con Money Transfer. Appena sotto, come percentuale – 25%circa – si rilevano le operazioni sospette legate a carte di pagamento e utilizzo di moneta elettronica. Le operazioni operate tramite contante hanno portato a segnalazioni di operazioni sospette per il 5% del totale. Per quanto riguarda i trasferimenti di denaro tramite Money Transfer, i maggiori paesi coinvolti- con una percentuale sopra il 4% – sono: Senegal, Romania, Marocco, Bangladesh, Albania, Pakistan, Filippine, Ucraina.

Focus Guerra in Ucraina

Non soltanto statistiche. Nelle pagine conclusive dei Quaderni trova spazio un resoconto sulle misure di monitoraggio verso i depositi appartenenti a soggetti residenti in Russia e Bielorussia.

Testualmente dai Quaderni. In particolare, l’articolo 5-octies del Regolamento (UE) n. 833/2014 (come modificato dal Regolamento (UE) 328/2022) e l’articolo 1-septvicies del Regolamento (CE) n. 765/2006 – come modificato dal Regolamento (UE) 328/2022 – hanno stabilito a carico degli enti creditizi l’obbligo di: comunicare all’autorità nazionale competente dello Stato membro in cui sono ubicati o alla Commissione, entro il 27 maggio 2022, l’elenco dei depositi superiori a 100.000 euro detenuti da cittadini russi/bielorussi o persone fisiche residenti in Russia/Bielorussia, o da persone giuridiche, entità od organismi stabiliti in Russia/Bielorussia, e fornire aggiornamenti sugli importi di tali depositi ogni 12 mesi.

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