Dal 13 Agosto operativo il Decreto Trasparenza. Il Decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 Giugno, di fatto impone ai datori di lavoro di informare i dipendenti, per iscritto, sugli elementi principali del contratto di lavoro. Una novità che, nella sostanza chiede trasparenza attraverso la stesura di maggiori informazioni nei nuovi contratti di lavoro. La novità legislativa rientra nella cerchia delle direttive europee sulla questione. Entriamo nel dettaglio.
Operazione trasparenza
Come detto, è l’Europa che ce lo chiede – ed è proprio per far fronte alla richiesta di “condizioni di lavoro trasparenti” in linea con il contesto continentale, il Governo ha introdotto nuove regole. Cosa e come deve comunicare il datore di lavoro – in modo chiaro, trasparente e sintetico – come richiesto dal legislatore?
Le informazioni richieste
Dal testo pubblicato in Gazzetta si deduce che il datore di lavoro dovrà comunicare nella lettera di assunzione: l’identità delle parti; il luogo di lavoro; l’inquadramento, il livello e la qualifica attribuiti; la data di inizio del rapporto e il termine, se apposto; la durata del periodo di prova, se previsto; l’importo iniziale della retribuzione, con l’indicazione precisa di tutti gli elementi costitutivi, e la previsione del periodo e delle modalità di pagamento. Ma non è tutto. Il datore di lavoro dovrà informare per iscritto il dipendente sulle modalità di fruizione delle ferie, organizzazione di turni ed orari di servizio.
Una rivoluzione?
No. In realtà le informazioni richieste sono presenti nei contratti passati, ma spesso e volentieri relegate a corollario dei contratti stessi, non messe bene in evidenza e non “spiegate” in modo chiaro e sintetico. Avete presente quella sfilza di parole a fondo documento scritte con carattere minuscolo a mo di bugiardino farmaceutico? Ecco, quelle non ci saranno più, ma verranno sostituite da testi completi e a cui verrà data la giusta importanza. Tutte le informazioni dovranno poi essere conservate dall’azienda in copia per almeno 5 anni.
Lato privacy
Dal 13 Agosto operativo il Decreto Trasparenza. Se i consulenti del lavoro saranno certamente le figure professionali più impegnate ad adeguarsi alle nuove disposizioni, anche i DPO ed i consulenti privacy avranno il loro bel da fare per modificare le informative e per garantire la corretta protezione dei dati.
Le nuove regole si applicano a:
- Tutte le aziende, a prescindere dal fatturato e dal numero degli occupati.
- Tutti i lavoratori, indipendentemente dall’anzianità lavorativa e dall’orario di lavoro svolto.
- Ai co co co.
- Alle prestazioni occasionali
Non si applicano a:
- Rapporti di lavoro con durata media inferiore a 3 ore settimanali per un periodo di 4 settimane consecutive
- Contratti tramite agenzia
- Lavoratori autonomi – P.IVA
I tempi
Dal 1 Agosto tutti i nuovi contratti dovranno seguire le nuove regole. Per i contratti precedenti al 1 Agosto l’azienda ha 60 giorni di tempo per produrre un documento in allegato al contratto originario, con le informazioni richieste e scritte nel modo richiesto dal legislatore.
Un nuovo portale dedicato
A giorni verrà presentato un portale dedicato al Decreto, messo a disposizione dal Ministero del lavoro. Consultabile da aziende e lavoratori. All’interno sarà presente una sorta di guida per la compilazione dei nuovi documenti, secondo disposizioni. Le aziende che non si adegueranno potranno incorrere in sanzioni fino a 1.500 euro.