L’estate sta finendo, ma la questione è tutt’altro che stagionale. Anzi, continua a tener banco e a far discutere.
Il faro resta puntato grazie al Garante per la privacy, che sta monitorando iniziative che prevedono con troppa facilità l’utilizzo dei droni. Il motivo è tanto intuitivo quanto complesso: in che modo proteggere la riservatezza delle persone riprese?
Recentemente l’Autorità si è mossa per accertare il corretto trattamento dei dati effettuato mediante l’utilizzo di droni, chiedendo informazioni al Comune di Bari. L’Ente ha utilizzato droni, già inforza alla Polizia locale, anche per tenere sotto controllo assembramenti incompatibili con le limitazioni dovute alla gestione della pandemia da Covid.
Una azione, quella del Comune pugliese, comprensibile in un periodo così delicato, ma che ha posto in “allarme” il garante, che in situazioni di questo tipo chiede e chiederà: caratteristiche tecniche dei droni, finalità perseguite, tempi di conservazione delle immagini, comunicazioni a soggetti terzi e copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dal Regolamento Ue.
Come detto in testa, la questione non è soltanto stagionale: Secondo notizie di stampa, dal prossimo autunno la Polizia Locale di Roma sarà dotata di 9 piccoli droni per il monitoraggio e controllo del territori. Con l’avvio dell’istruttoria il Garante intende verificare l’impatto dell’iniziativa sulla privacy delle persone interessate e il rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati.
Sempre nella capitale, fa molto discutere l’iniziativa presa dall’azienda sanitaria Roma 3.
Un drone avrebbe dovuto sorvolare la spiaggia di Ostia misurando, ad una distanza poco inferiore ai 30 metri, la temperatura corporea dei bagnanti e, in caso di febbre, attivare i protocolli anti Covid.
L’intento dell’azienda sanitaria 3 è stata stoppata in prima istanza dal maltempo, poi dalla Regione: “Su Ostia non ci sarà alcun volo di drone, è un’iniziativa autonoma della Asl Roma 3 che non rientra nella programmazione dell’Unità di Crisi Covid-19″, queste le parole perentorie dell’assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
Anche Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha chiesto una relazione al Direttore Generale della Asl.