Europa, sì al tetto all’utilizzo del contante. Cosa Cambierà?
Dal 1 Gennaio 2022 la soglia di utilizzo del denaro contante in Italia, passerà dai 1.999,99 attuali a 999,99 Euro. Un accorgimento ulteriore, per agevolare la lotta al riciclaggio. Sulla stessa strada, sembra avviarsi L’Europa che con una delle proposte al vaglio del Parlamento, ha esplicitato l’intenzione di fissare un tetto massimo sui pagamenti in contanti a 10.000 euro. Il nuovo pacchetto dovrebbe entrare in vigore nel 2024.
I pagamenti in contanti sono considerati ancora il modo più “semplice” per riciclare denaro.
Per questo motivo l’esecutivo europeo mira a dare una ulteriore spinta alla lotta al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo. Riteniamo che un limite a livello comunitario “così alto” non rischi di indebolire l’euro come moneta, riconosca invece il valore “popolare” del contante, ma anche la sua “fragilità” in fatto di strumento di riciclaggio.
Limiti attuali al contante in Europa
La geografia dei limiti all’uso del contante nei paesi membri è piuttosto variegata. Non tutti i Paesi europei lo prevedono. Infatti, non pochi paesi UE hanno chiaramente deciso di non adottare misure particolarmente restrittive. E’ evidente che l’introduzione del limite al contante a livello comunitario sia un modo per educare popolazioni abituate alla moneta “popolare” all’utilizzo di strumenti digitali, favorendo la tracciabilità dei pagamenti. Si garantisce in questo modo il raggiungimento graduale dell’obbiettivo comune, nel contrasto al riciclaggio. L’Europa impone i limiti, ma la situazione tra i vari paesi è assai complessa. Chiaro è, che l’intento del Parlamento Europeo sia quello di andare verso una sintesi chiara a tutti.
L’Europa cerca equilibrio
La situazione dei paesi europei, prendendo in considerazione le posizioni dei singoli stati, è particolarmente eterogenea. Ci sono nazioni come la Grecia che hanno abbassato la soglia per i pagamenti in contanti a 500 euro, ed altri invece, come la Germania che non impone alcun limite. Il paradosso è evidente. Ognuno fa da sé, ed è quindi assolutamente necessaria una azione che renda più omogeneo possibile l’atteggiamento dei singoli stati membri.
Il caso “eclatante” della Germania
Il paese più ricco d’Europa è anche quello tra i più colpiti dai crimini legati al riciclaggio. La Germania. L’economia tedesca è una delle più sviluppate del mondo. Terza per volume di scambi in dollari e prodotto interno lordo, è la quinta per potere d’acquisto, la prima d’Europa.
Un numero su tutti? Delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 28 hanno sede in Germania.
Per completezza è necessario notificare che, pur rimanendo la locomotiva d’Europa, la Germania in questo ultimissimo periodo, in buona parte causa pandemia, sta andando economicamente un po’ in affanno. Per la natura della suo tessuto industriale ed anche per instabilità politica, considerando che a pochissimi giorni dalle elezioni federali, ancora non pare esserci un candidato che possa ereditare la leadership della Merkel.
La vulnerabilità della Locomotiva d’Europa
Paradossale, o forse no, è ciò che evidenzia il “The Financial Secrecy”. Nella classifica dei paesi più vulnerabili al mondo dal punto di vista dei crimini legati al riciclaggio, la Germania si ritrova al quattordicesimo posto, mentre l’Italia occupa il quarantunesimo. I numeri, presi dal report dell’Autorità Federale di vigilanza parlano chiaro. I casi sospetti di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, in Germania, crescono quasi del 50% l’anno. Soltanto nel 2019, il BaFin ne ha registrati 114.914.
Le segnalazioni arrivano quasi del tutto da banche e assicurazioni.
Perché il paese più ricco d’Europa è così vulnerabile? Tra i vari motivi, il più importante è senza dubbio la mancanza di un limite fisso all’utilizzo del contante. In quest’ottica sarà, nel momento in cui entreranno in vigore i limiti a 10.000 euro imposti dalla comunità europea, analizzare come cambieranno i dati tedeschi.
Il sistema federale e l’antiriciclaggio
Altra analisi interessante è legata, come evidenziato dal parlamentare Sven Giegold, dall’ordinamento federale. Il decentramento implica che la prima azione di contrasto a fenomeni criminali sia esercitata dalla polizia regionale. Questo ritarda probabilmente l’intervento del Bundeskriminalamt, l’Ufficio di Polizia Criminale di Stato.
Tornando a noi…
Cosa Cambierà per L’Italia?
In realtà sembrerebbe molto poco. Secondo la commissione Europea, infatti, i limiti che esistono già in circa due terzi degli Stati membri, tra cui la nostra Nazione, potranno essere mantenuti entro le soglie in vigore. E’ interessante notare – vedi tabella * – come le decisioni del legislatore, nel nostro paese, a partire dal 2008, siano andate progressivamente verso una direzione nettamente favorevole all’abbassamento dei limiti.
Analisi che ci rende tra i precursori di quello che sarà il futuro “piglio” dell’Europa.
Conseguentemente di tutti gli Stati membri. Si può ipotizzare pertanto, risparmiando sfere di cristallo, che per il nostro paese si continuerà a mantenere la linea della prudenza. Prudenza sì, ma con un occhio all’economia interna. Per contrastare il crimine, senza incidere sull’economia legata in particolare al turismo, l’Italia adotta un “trattamento” di riguardo verso stranieri non residenti in Italia, i quali possono acquistare beni e servizi da commercianti al dettaglio e da agenzie di viaggio e turismo etc. entro il limite di 15.000. Auspichiamo che questi equilibri resistano nel tempo.
*SOGLIE ITALIANE DAL 2008 AL 2021
dal 26/12/2002 al 29/4/2008 | 12.500 € |
dal 30/4/2008 al 23/6/2008 | 5.000 € |
dal 25/6/2008 al 30/5/2010 | 12.500 € |
dal 31/5/2010 al 12/8/2011 | 5.000 € |
dal 13/8/2011 al 5/12/2011 | 2.500 € |
dal 6/12/2011 al 21/12/2015 | 1.000 € |
dal 22/12/2015 al 30/6/2020 | 3.000 € |
dal 1/7/2020 al 31/12/2021
dal 01/01/2022 |
2.000 €
1.000 € |
1 occhio al contante, 2 ai canali di pagamento digitali
Europa sì al tetto all’utilizzo del contante? Bene responsabilizzare all’uso del contante, attenzione però a non perdere di vista il rischio di truffe e frodi on line, clonazioni di carte e altre attività di riciclaggio attraverso canali digitali. Molti sono i paesi più tecnologicamente avanzati, le cui priorità nella lotta al riciclaggio sono individuate nei rapporti intercorrenti tra i fenomeni di cyber crimes ed il reato di riciclaggio.
La stretta sul contante potrebbe in qualche modo far emergere, o meglio consolidare, nuovi fenomeni illeciti legati alle attività di riciclaggio e finanziamento al terrorismo. Oltretutto, considerando che in “Era Covid” le “piazze “ reali si sono svuotate, è banalmente fisiologico un passaggio dei criminali dal campo alla rete.
Il cyber riciclaggio o Cyberlaundering Di fatto si avvale del web per dare parvenza lecita a capitali derivanti da attività illecite: narcotraffico, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo, estorsioni e soprattutto reati informatici come il phishing. La moltitudine di canali ed anche l’aggiornamento perpetuo degli stessi, per scavalcare controlli, rende il web sempre più difficile da tenere sott’occhio.
I legislatori di ogni paese europeo sono intervenuti in molti casi specifici per arginare il problema, ma appare evidente come sia fondamentale una linea, con regia UE – così come sta per avvenire con il tetto al contante – che equilibri e renda omogenea in tutti i paesi membri, la lotta a questi reati. L’Europa si sta muovendo. Ne riparleremo in un capitolo a parte, perché la questione merita certamente un approfondimento.