Facebook usa dati sanitari a scopo pubblicitario. Ancora grane lato privacy per Meta. Questa volta la Class Action parte dal distretto settentrionale della California. California sede anche dell’UCSF Medical Center Di San Francisco, la struttura ospedaliera accusata di aver fornito a Meta dati particolari per scopi pubblicitari.
La denuncia
La causa è partita dalla segnalazione di Jane Doe, una cittadina americana e paziente dell’Ospedale di San Francisco. L’accusa, che ha fatto partire una class action contro Meta, sostiene la tesi secondo la quale Meta, senza un consenso esplicito, utilizzerebbe poi i dati per pubblicità mirate. Le possibili prove, sempre secondo Jane Doe, sono emerse successivamente alla compilazione del modulo di ricovero, all’interno del portale on line dell’UCSF Medical Center, della stessa paziente del centro. In che modo Meta interagisce con il portale? Gli accusatori sostengono che L’UCSF Medical Center, aggiungendo il codice Meta Pixel alle pagine Web del proprio portale del paziente, attraverso uno snippet di codice JavaScript può tracciare i visitatori del sito web. Il codice registra e trasmette a Meta le pagine web visitate da un utente, in sostanza. Sempre secondo i pazienti dell’istituto sanitario che stanno portando avanti la battaglia legale.
Dati Sanitari e pubblicità
Facebook usa dati sanitari a scopo pubblicitario. Molto banalmente, che “guadagno” potrebbe avere un social possedendo i dati di registrazione ad un istituto sanitario? Molto semplicemente se, facendo un esempio, un paziente è in cura presso la struttura per un problema muscolare, molto probabilmente al paziente stesso inizieranno a comparire sulla propria pagina pubblicità di attrezzature sanitarie legate al proprio problema fisico. È questo il motivo che pare, dalle dichiarazioni degli interessati, abbia scatenato l’azione legale.
Per rincarare la dose
Facebook usa dati sanitari a scopo pubblicitario. Nella denuncia, oltre alle testimonianze dei pazienti coinvolti, i legali hanno portato prove secondo le quali si evince che il sistema Meta Pixel agisce anche su portali protetti da password. Sempre da questa indagine è emerso che il sistema è presente su 33 siti dei primi 100 ospedali americani. Insomma, pare sia un metodo sistematico e non isolato, quello californiano. Sempre nel dossier, molti dei partecipanti alla class action hanno anche lamentato la ricezione di e-mail pubblicizzanti cure mediche legate ai loro problemi, spesso cure – sempre a detta dei pazienti – senza nessun supporto scientifico.
La denuncia
Nella denuncia viene specificato che il Meta Pixel funziona anche sui portali protetti da password. Il codice è presente in 33 siti dei primi 100 ospedali degli Stati Uniti. Oltre alla visualizzazione delle inserzioni, in alcuni casi sono state inviate email che pubblicizzano cure mediche senza nessun supporto scientifico, mettendo in grave pericolo i pazienti.