In arrivo l’algoritmo anti evasione. Se non ci saranno intoppi, nel mese di Luglio partirà questa importante novità. Il Decreto che permetterà l’incrocio delle banche dati è pronto, si attende soltanto l’ok del Garante Privacy che, da voci interne al parlamento, pare ormai praticamente scontato.
Un ok atteso due anni
Come detto, l’attesa per potere utilizzare questa nuova “arma” – i dettagli nei prossimi paragrafi- è durata due anni. Due anni in cui l’Autorità ha posto paletti e condizioni, rimandando di fatto il Decreto al mittente più volte per permettergli di settarlo lato privacy. Una cautela giusta e necessaria, quella del Garante, considerando che l’algoritmo in questione incrocerà un numero altissimo di dati.
Progetto e Pnrr
Il progetto è strettamente legato al Pnrr. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri il sottosegretario Roberto Garolfi ha fatto un punto con tutti i Ministri, coinvolgendo appunto anche quello dell’Economia, diretto interessato all’oggetto “algoritmo e controlli incrociati”. Queste le sue dichiarazioni via stampa:
è stato trasmesso al Garante per la privacy lo schema di decreto ministeriale recante le procedure per la pseudo-anonimizzazione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate, ai fini dell’acquisizione del relativo parere
Una dichiarazione che di fatto avalla l’ipotesi di un concreto rapido start della nuova metodologia più incisiva nei controlli dell’Agenzia delle entrate. La bozza, modifica di quelle inviate in questi anni con le integrazioni richieste dal Garante, è stata ricevuta dal Garante stesso il 26 Maggio.
Lo chiede l’Europa
L’utilizzo dell’algoritmo per migliorare i controlli fiscali è propedeutico anche ad una richiesta esplicita dell’Europa, UE che vuole aumentare del 15% – rispetto al 2019 – l’invio di lettere di compliance ai contribuenti. Missive che di fatto solleciteranno i cittadini all’adempimento spontaneo dei loro doveri e regolarizzare le loro pendenze, azione che se non avverrà nei tempi indicati dalla “lettera” faranno scattare la reazione. In controlli incrociati, appunto. Le lettere in partenza quest’anno saranno circa 2,5 milioni.
Logica dell’algoritmo
La logica è strettamente legata alla richiesta del Parlamento Europeo. L’invio massiccio di lettere, deve prevedere anche precisione nell’individuare i destinatari. Le banche dati da incrociare sono molte: conti correnti, vecchi accertamenti, carte di credito, bollette elettriche e del gas, spese per lo sport, registri immobiliari e mobiliari e, persino, le spese sanitarie – aspetto sul quale il Garante aveva in questi anni posto dei dubbi e che potrebbero, nella versione definita del Decreto, non essere escluse nell’elenco –
Funzionamento dell’algoritmo
Una tale mole di dati da incrociare, necessitava di un sistema avanzato. In quest’ottica è intervenuta l’intelligenza artificiale che permetterà di creare due liste, una di analisi, l’altra di controllo che conterrà i dati dei contribuenti che presentano uno o più rischi fiscali. Proprio su questa seconda lista i rischi legati alla privacy risultano molto alti. Per questo motivo, e qui sta la vera novità portata dall’algoritmo, l’elenco non sarà visibile con i nomi reali dei contribuenti, ma sotto forma di pseudonimo.