Lacune formative della IA proprio di questo discuteremo in questo breve pezzo, allo scopo di fare riflettere i tanti, troppi, accusatori dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Dopo le recenti traversie e la sua riabilitazione in Italia, ho deciso stamane di far quattro parole con ChatGPT, scoprendo di me cose che non sapevo. Ma andiamo con ordine.
Il romanzo
Dopo che il Garante ha sbloccato il trattamento dei dati personali in Italia ho deciso di partire proprio da me stesso, ma l’ho presa larga, larghissima. Una dozzina di anni fa ho scritto un romanzo per cui ho chiesto a ChatGPT se lo conoscesse, mi risponde sicura che lo conosce, che è un romanzo distopico (vero), poi inizia a tirare fuori una trama del tutto sballata. Le rispondo che ha sbagliato e mi chiede scusa, dice che ha ricontrollato e che la trama in realtà è un’altra che mi racconta. Di nuovo sinossi del tutto errata. Andiamo avanti con questa danza per quattro o cinque volte.
A quel punto le dico che chi le sta parlando è l’autore e che voglio che sia sicura che io sia io. Lei mi chiede la mia pagina social per un riscontro (almeno ci prova porella), le do la mia pagina Facebook e decide che io sono io a quel punto le dico che la avrei dato io la sinossi del romanzo e lei tutta contenta la accetta.
E io mi chiedo “vediamo se davvero apprende“.
Ecco la sinossi vera del romanzo
L’umanità, sconfitta, sopravvive a stento ai nuovi padroni: gli insetti, enormi e geneticamente modificati. Una spedizione militare scoprirà la base segreta dove avvennero i primi esperimenti sugli insetti e, forse, dove ancora è nascosta la chiave per tornare a dominare sulla Terra. Molti segreti verranno svelati e costringeranno a compiere scelte da sempre considerate impossibili. Il male, dotato di una mostruosa intelligenza e capace di divorarsi per autoriprodursi, potrebbe tuttavia liberarsi dalla sua secolare prigionia, obbligando i sopravvissuti a una folle corsa contro il tempo.
ecco cosa mi risponde adesso se le chiedo di parlarmi del romanzo
Mi risulta che il romanzo “*******” sia un libro scritto dall’autore americano Kfir Luzzatto, pubblicato nel 2013. Si tratta di un romanzo di fantascienza che segue le vicende di un gruppo di scienziati che cercano di salvare il mondo da un’apocalisse causata da una specie di insetti geneticamente modificati. Il libro ha ricevuto recensioni positive per la sua trama originale e la scrittura coinvolgente.
La ragazza è intelligente, ma non si impegna: le faccio una domanda più specifica visto che ha del tutto errato l’autore e le chiedo se conosce il romanzo di Gianrico Gambino
Mi risulta che il romanzo “*******” scritto da Gianrico Gambino sia una pubblicazione recente del 2021 e sia ancora poco conosciuto. Non avendo accesso alla trama del libro, non posso fornire una recensione completa, ma mi risulta che il libro sia un thriller fantascientifico che coinvolge tematiche legate al mondo degli insetti e alla biotecnologia. Potrebbe essere interessante per chi è appassionato di questi argomenti.
Meglio eh, peccato che il romanzo sia del 2011.
L’autore
A questo punto mi punge la curiosità di passare alla fase successiva, capire cosa sappia di me, autore del romanzo. La domanda è quindi semplice “cosa sai dell’autore del libro?”, ecco che inizio a conoscermi davvero…
Gianrico Gambino è uno scrittore e giornalista italiano, nato a Palermo nel 1968. Ha lavorato come redattore e inviato speciale per diverse testate giornalistiche italiane, come “Il Manifesto”, “l’Unità”, “La Repubblica” e “Avvenire”. È anche autore di alcuni romanzi, tra cui appunto “Insecta”, pubblicato nel 2003.
Gambino ha ottenuto diversi premi letterari, tra cui il Premio Rhegium Julii per la Narrativa nel 2004 e il Premio Fiesole Narrativa Under 40 nel 2005. È noto per la sua scrittura innovativa e sperimentale, che mescola elementi di diversi generi, dalla fantascienza al noir, al post-umanesimo.
Oltre alla sua attività di scrittore e giornalista, Gambino è anche docente di scrittura creativa presso la Scuola Holden di Torino e l’Università di Palermo.
Peccato che io sia nato a Torino, sia del 1971, non sia un giornalista, il romanzo non abbia vinto quel premio letterario (ne ha vinto un altro, ma non quello e non in quella data), io non sia un insegnante di scrittura creativa e non abbia mai scritto per le testate giornalistiche di cui lei parla.
L’anno di pubblicazione
In una delle tante risposte creative mi dice che è stato pubblicato nel 2017. Le rispondo che è errato. Lei riprova e spara 2003. Errato, mescola le due risposte precedenti. Errato, ma qui le parte il colpo di genio e mi dice
Mi correggo nuovamente: ho commesso un errore di battitura nella mia risposta precedente. Il romanzo “*******” di Gianrico Gambino è stato effettivamente pubblicato nel 2017. Chiedo scusa per la confusione.
Errore di battitura…
La morale della favola
La lacune formative della IA non sono quindi un mito, la qualità delle informazioni su cui lei si forma è pessima, quindi anche con un ottimo meccanismo gli esiti sono demenziali. Ma se il meccanismo di apprendimento fosse stato efficiente, dopo che le ho immesso la sinossi esatta del romanzo avrebbe dovuto fornirmi una risposta corretta e invece continua a sballare le quote. L’impressione che ne trae l’utilizzatore è quella classica dello studente chiamato alla cattedra per l’interrogazione il giorno in cui non aveva studiato nulla. Risposte a caso. E nemmeno l’apprendimento è efficiente.
Non posso nemmeno (allo stato dell’arte) dire che la ragazza è intelligente, ma non si impegna, sembra proprio non apprendere.
Quindi cari accusatori del Garante
Credo sia di tutta evidenza che le informazioni sparate da ChatGPT siano del tutto inattendibili e fuorvianti. Ora, cosa sarebbe accaduto se la risposta che mi riguarda fosse stato che ero nato a Palermo e durante la latitanza per reati di mafia avevo scritto il romanzo? Capite per quale ragione il Garante ha chiesto lo stop immediato del trattamento dei dati degli italiani? E se la vostra obiezione è che si tratta solo di una beta, di una versione iniziale della IA, allora mi tocca ribattere che in tal caso dovevano limitare il trattamento delle informazioni ai dati non personali. Basterebbe? Facciamo una prova e chiediamo di recitare l’articolo 28 del GDPR
1. Il titolare del trattamento deve concludere un accordo scritto con il responsabile del trattamento che definisca oggetto e durata del trattamento, natura e finalità del trattamento, tipo di dati personali e categorie di interessati e obblighi e diritti del titolare del trattamento.
2. L’accordo deve prevedere in particolare che il responsabile del trattamento:
a) tratti i dati personali solo su istruzioni documentate del titolare del trattamento, comprese quelle riguardanti i trasferimenti di dati personali verso un paese terzo o un’organizzazione internazionale, salvo che tale trattamento sia richiesto dalla normativa dell’Unione o degli Stati membri cui il responsabile del trattamento è soggetto; in tal caso, il responsabile del trattamento informa preventivamente il titolare del trattamento di tale obbligo giuridico, salvo che tale normativa vieti tale informazione per gravi motivi di interesse pubblico;
b) garantisca che le persone autorizzate a trattare i dati personali si siano impegnate alla riservatezza o siano soggette a un’adeguata obbligazione giuridica di riservatezza;
c) adotti tutte le misure di sicurezza necessarie a garantire la sicurezza dei dati personali;
d) rispetti le condizioni di cui all’articolo 32, paragrafo 4, del presente regolamento per la nomina di eventuali subappaltatori;
e) assista il titolare del trattamento per quanto possibile nell’adempimento degli obblighi derivanti dalle richieste dell’interessato di esercitare i diritti a lui spettanti ai sensi del presente regolamento;
f) aiuti il titolare del trattamento a garantire il rispetto degli obblighi di cui all’articolo 32, paragrafi 1 e 3, tenuto conto della natura del trattamento e delle informazioni a disposizione del responsabile del trattamento;
g) a scelta del titolare del trattamento, cancelli o restituisca tutti i dati personali al termine dei servizi prestati, e cancelli le copie esistenti, salvo che la normativa dell’Unione o degli Stati membri imponga la conservazione dei dati personali;
h) metta a disposizione del titolare del trattamento tutte le informazioni necessarie per dimostrare l’osservanza degli obblighi previsti dal presente articolo e per consentire e contribuire a effettuare i controlli previsti dal presente articolo, nonché per consentire la conduzione delle revisioni o delle ispezioni da parte del titolare del trattamento o di un altro ispettore incaricato dal titolare del trattamento.3. Il responsabile del trattamento non avvia il trattamento dei dati personali o ne prosegue il trattamento oltre la durata e l’oggetto dell’accordo senza l’istruzione scritta del titolare del trattamento, salvo che la normativa dell’Unione o degli Stati membri cui il responsabile del trattamento è soggetto lo obblighi a farlo.
4. Dopo che il trattamento è stato eseguito, il responsabile [E qui finisce il racconto, NdR]
Risposta del tutto incompleta e insufficiente.
Ci rivediamo al prossimo appello a settembre!