N26 conti chiusi senza preavviso. É caos tra i clienti. A fine Marzo Banca D’Italia ha imposto alla banca full digital tedesca – ne abbiamo parlato qui – lo stop ad operazioni con nuovi clienti, oltre che la vendita di nuovi servizi – in particolare quelli legati alle criptovalute – Un freno imposto per carenze, secondo Bankitalia, sull’antiriciclaggio.
Conti bloccati
Dopo l’intervento di Banca D’Italia le preoccupazioni da parte di molti clienti dell’istituto bancario sono rimbalzate in rete. Preoccupazioni che si sono rivelate in parte fondate. La correlazione dell’antiriciclaggio con i “nuovi” disguidi è più che ipotizzabile.
Il tam tam social
L’avviso da parte della Banca ai clienti coinvolti nel “disguido” è arrivato via mail. Una comunicazione scarna e senza dettagli precisi sulle motivazioni che, in sostanza, evidenzia una variazione dei termini e delle condizioni generali. La situazione ha messo in moto un tam tam sui social ed in particolare sul portale di recensioni su servizi finanziari trustpilot.
Non soltanto in Italia
Il disservizio non riguarda soltanto gli utenti italiani. Anche in Germania, casa madre dell’istituto, il portale Handelsblatt ha riportato dinamiche identiche a quelle subite dai risparmiatori italiani. Conto bloccato anche per molti tedeschi ed impossibilità di effettuare transazioni o ricevere fondi in entrata.
le norme antiriciclaggio
Il sito tedesco è entrato nel dettaglio della faccenda ed ha evidenziato come a molti dei clienti coinvolti fosse stato richiesto, prima della chiusura o del congelamento del conto, il dettaglio sull’origine dei propri fondi. Circostanza che lascia chiaramente intendere come la Banca abbia “serrato” i controlli antiriciclaggio e come la chiusura improvvisa sia molto probabilmente legata proprio a questa stretta.
Controlli eccessivi?
Non ci sono dati che avallino questa ipotesi. Resta il fatto che alcuni clienti di N26 si sono visti chiudere il rubinetto per transazioni di poche centinaia di euro. Come avevano esplicitato i vertici di n26 dopo il monito di Bankitalia, l’azienda a fine Marzo aveva “promesso” impegno nel migliorare la prevenzione del riciclaggio, potenziando il personale dedicato e sviluppando una infrastruttura informatica per il monitoraggio delle operazioni bancarie. Considerando però le modalità della “rinnovata” attenzione all’antiriciclaggio, molti clienti hanno espresso dissenso per un controllo considerato eccessivo.
N26 si difende
In qualità di istituto bancario autorizzato e soggetto a vigilanza, N26 è legalmente obbligata a monitorare i propri clienti e i loro conti correnti, incluse le transazioni effettuate con gli stessi al fine di garantire la sicurezza di tutti i conti n26. Il settore bancario all’interno del quale N26 opera è rigorosamente regolamentato e siamo obbligati a seguire le procedure comuni a tutte le banche europee
Questa una replica, da parte della Banca, ai molti messaggi di protesta.
Un minima parte di clienti
I casi di questo genere, va precisato, sono una minima parte della clientela di N26. Una minima parte però “rumorosa” e stizzita, in particolare per la mancanza di comunicazione sulle motivazioni. I motivi per il blocco o la chiusura di un conto possono essere diversi, es: utilizzo di un conto personale per spese aziendali, apertura di un conto business in assenza di una valida partita iva, mancata risposta del cliente alla richiesta di informazioni addizionali sulle transazioni effettuate, mancata corrispondenza tra la capacità economica del cliente e la tipologia di transazioni effettuate o la ricezione dalle autorità di segnalazioni relative alle transazioni di un cliente. I clienti vorrebbero sapere, almeno, a quale di queste. motivazioni si riferisce il blocco ricevuto.