Nell’Operazione “Multiplo” le strade del riciclaggio
Nell’Operazione “Multiplo” le strade del riciclaggio. Arrivano – fonte Sole 24 Ore – i risultati dell’operazione “Multiplo”, un progetto investigativo del Nucleo valutario della Guardia di finanza. L’operazione ha analizzato 65.000 operazioni, scoprendo movimenti illeciti per 51 milioni di euro e 34 mila frazionamenti con money transfer.
L’operazione
Gli accertamenti della GDF sono durati tre anni. I controlli hanno fatto emergere una sorta di “catalogo” delle vie preferenziali che hanno permesso la reimmissione nel circuito legale del denaro proveniente da reato. Il faro in particolare è stato puntato su tutti gli illeciti riconducibili all’articolo 49 del Dlgs 231/07.
Money-Transfer, il “miglior” modo per frazionare
Molto del denaro “sporco” è stato trasferito attraverso il circuito money-transfer. Un “metodo” che l’operazione “Multiplo” ha confermato essere tra i più utilizzati. Per effettuare questo tipo di trasferimenti di denaro, i truffatori, oltre a servirsi di complici – mercanti di documenti – operavano effettuando trasferimenti a persone decedute o a soggetti ai quali veniva acquistata o rubata l’identità. La rete, ha stimato la GDF dopo l’operazione, ha coinvolto 1600 soggetti e ha portato a totalizzare 34.000 violazioni della normativa antiriciclaggio. L’accertamento ha inoltre analizzato 64.967 operazioni finanziarie, per un totale di 120 milioni di euro e frazionamenti artificiosi dall’Italia all’estero per 51 milioni di euro eseguiti da “astuti”- ma non troppo- agenti finanziari.
La Lombardia (tristemente) in testa
I documeniti parlano chiaro: la Lombardia è la prima regione italiana per movimentazioni illecite in contanti. I numeri: 6.500 contestazioni, 11 milioni trasferiti. Semplice ma realistica è l’analisi di questo dato. Nelle zone più ricche si concentrano le varie forme di attività legate al riciclaggio. Ad avallare l’ analisi, se vogliamo scontata, i dati ci dicono che è proprio il centro-nord l’area più critica per diffusione di denaro contante.
Il prestanome è sempre “di moda”
L’operazione “Multiplo”, ha evidenziato come il ruolo dei -così detti- prestanome sia ancora popolare nelle operazioni illecite. In mano della GDF sono migliaia i fascicoli contenenti documenti di soggetti che “prestano” la propria identità per gestire i trasferimento di denaro. Il ruolo del prestanome, risulta centrale nelle operazioni dei trasferimenti all’estero. In sostanza, per trasferire cifre importanti, viene utilizzato il metodo dei trasferimenti multipli frazionati e cioè che hanno ad oggetto valori singolarmente inferioni ai 1000 euro. Va da sé che chi mette in atto tali operazioni, abbia necessità di ingaggiare un numero piuttosto corposo di soggetti, per così dire,compiacenti.
Il prestanome inconsapevole
Se è vero che la maggior parte dei complici in attività illecite sono soggetti facenti parte dell’ingranaggio, è altrettanto vero che, e l’”operazione” lo mette in evidenza, esistono soggetti assolutamente inconsapevoli del loro ruolo fraudolento. In questo, l’evoluzione informatica ha il suo peso. Oggi è possibile ricorrere in parallelo a più circuiti finanziari on line, rete che permette ai malintenzionati di rendersi inidentificabili e in grado di gestire le transazioni in modo seriale. Infatti effettuando piccole ma costanti operazioni di trasferimento di denaro on line -inferiori ai 1000 euro – si evitano i blocchi automatici dei software del circuito dei money transfer e degli istituti di pagamento.
Lo spallone
L’evoluzione informatica non ha comunque messo fuori gioco il sempre verde “spallone”. Quella figura che viaggia di paese in paese, portando il denaro ben nascosto e “a mano”. Lo ha confermato chiaramente il comandante del Nucleo valutario della Gdf, il generale Vito Giordano: “l denaro contante rappresenta da sempre uno dei principali strumenti utilizzati da chi intende effettuare trasferimenti di ricchezza non tracciabli e accumulare riserve di valore occulte”.