Omicron token e mercato impazzito. Mentre in UE si pensa al “conio” dell’Euro digitale, arriva Omicron! No, non stiamo parlando della variante Covid19 ma di una criptovaluta sino a pochi giorni fa praticamente ignorata dagli investitori. Oggi schizzata alle stelle. Il motivo? Questione di omonimia. In primis.
La notizia deve far riflettere
Ciò che fa riflettere sono le considerazioni emerse in occasione dell’appuntamento di metà Novembre durante il convegno“La digitalizzazione degli strumenti finanziari” – leggi il nostro approfondimento – in cui il procuratore antimafia e il vice Presidente di Banca d’Italia hanno disquisito sull’urgenza di nuove regole per arginare l’illegalità in particolare legata al riciclaggio nel settore delle criptovalute. Lo strumento per moderare l’anarchia finanziaria? Il “conio” di una moneta virtuale europea.
Facciamo il punto. Se l’inconsapevole decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità di nominare la nuova variante del Covid19 come il token disponibile su exchange SushiSwapha ha fatto decollare il prezzo della criptovaluta, potrà l’istituzionalizzazione di un euro virtuale competere con dinamiche finanziarie così caotiche?
Cenni su “Omicron”
Appare sul mercato online all’inizio di Novembre. Resta lì, nel limbo delle criptovalute senza infamia e senza lode – e senza grosse oscillazioni – In Sudafrica scoprono una nuova variante del Covid19. l’OMS ne annuncia il nome, la valuta passa dal prezzo di 60 a oltre 600 dollari in pochi giorni.
La variante del virus poteva chiamarsi in un qualsiasi altro modo
Invece l’OMS ha optato per la quindicesima lettera dell’alfabeto greco, quella stessa lettera scelta per un progetto di criptovaluta che gli stessi creatori definivano un “protocollo” per una moneta decentralizzata creata su Arbitrum. Una tecnologia parallela alla catena di blocchi di Ethereum. In parole povere, Omicron, prima di essere “infettato”, era una delle tante semi-sconosciute criptovalute in circolazione.
Una crescita senza alcun fondamento
Non appena individuano il gettone “Omicron”, gli investitori si scatenano. Omicron passa da 60 dollari a gettone del 26 novembre ai 214 del 27 novembre, ai 381 del 28 novembre e i 630 dollari a gettone del 29 novembre. Questi ultimi sono i valori raggiunti. Valori che rendono l’idea della corsa sfrenata molto probabilmente ispirata alla decisione dell’OMS.
Il valore di “Omicron” è cresciuto non per suoi meriti
Perché è cresciuta allora? Come affermato qualche riga più su, ironicamente ma non troppo, per pura follia collettiva legata all’omonimia con la variante del virus. Una conferma di quanto il mercato delle criptovalute sia ormai difficilmente decifrabile. Certo è che Omicron non ha nessun collegamento con il mercato sanitario. Collegamento che avrebbe potuto dare una parvenza di motivazioni a dinamiche che di logico non hanno pressoché nulla. Delle logiche in realtà ci sono, e si chiamano: speculazione e ricerca di facili e veloci guadagni. Una traiettoria molto vicina a quella del gioco d’azzardo. Purtroppo.
Il peso della pandemia, quello vero
Il quadro che disegna la curiosa notizia legata a Omicron è confuso. Il mondo finanziario legato alla moneta virtuale sembra ormai essere in balia di una emotività collettiva e tossica. Una falla che si è allargata a dismisura sotto pandemia, periodo in cui in pieno lockdown ogni operazione, anche non finanziaria, veniva spesso gestita on line. In questo senso la pandemia ha avuto e continua ad avere un peso specifico importante.