L’alert arriva direttamente dalla Cyber Division dell’FBI che, il 1 Settembre ha ufficializzato la preoccupazione riguardante le campagne di attacco ransomware in corso verso il settore agroalimentare e le catene di approvvigionamento collegate.
Causa? le vulnerabilità di rete dovuta all’impiego diffuso di IoT e sistemi di controllo automatizzati. Sistema che rende più facilmente attaccabile il processo produttivo.
Un attacco di tipo ransomware, comporta impatti negativi su logistica, perdite finanziarie, danni d’immagine. Nel concreto, un attacco significherebbe anche rischio di perdere riservatezza su metodi di produzione, ricette (formule). In caso di attacco di questo tipo, oltre alla perdita dei dati, l’azienda potrebbe avere problemi causa la diffusione senza controllo dei propri sistemi produttivi. Generalmente all’attacco ransomware, segue una richiesta di riscatto.
Da quanto riportano gli analisti della Cyber Division, le minacce sono destinate ad aumentare. Alcune azioni uniche, oltre ovviamente a quelle di affidarsi a software di ultima generazione, sono: effettuare backup e proteggere le copie offline scollegandole dai sistemi, aumentare segmentare il più possibile la rete, avere sempre pronto un piano di ripristino, installare patch di sicurezza, avvalersi di password forti, disabilitare porte e accessi non utilizzati.
Soprattutto formare e sensibilizzare gli operatori.