Registro titolare effettivo dove sei? Era esattamente un anno fa, l’11 Marzo del 2022, quando veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto n.55/2022, entrato in vigore il 9 giugno 2022, che prevedeva l’istituzione del registro del Titolare effettivo e relativo obbligo, per personalità giuridiche, persone giuridiche private, trust ed istituti affini, di comunicare, all’ufficio del registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente, i dati e le informazioni relative ai loro titolari effettivi.

Operatività

L’operatività del registro era prevista entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto 55/2022. In pratica entro il 09 agosto 2022 il MISE ed il MEF, ognuno per le proprie competenze, avrebbero dovuto emettere (i) un decreto per la gestione delle specifiche tecniche dei formati elettronici delle comunicazioni e certificare con comunicazione ufficiale in gazzetta ufficiale l’istituzione operativa del registro ed infine (ii) emettere ulteriori decreti con l’indicazione delle spese di segreteria/cancelleria da pagare alle Camere di commercio dai soggetti obbligati. Di fatto oggi, ad un anno esatto da Decreto 55/2022, mancano ancora i decreti attuativi del MISE e del MEF

Pec alle imprese

Al fine di agevolare le imprese nell’adempimento di quest’obbligo, l’Unionecamere d’intesa con InfoCamere hanno inviato una PEC informativa, nel mese di novembre 2022, per allertare le imprese sull’imminente novità operativa. La circolare definiva le specifiche di accesso e fruizione del portale, come specificato in questo nostro articolo.

Il silenzio

La missiva di novembre inviata alle imprese faceva presagire l’introduzione imminente del Registro. Da quel momento, in realtà, del sistema si sono perse le tracce. L’Italia, nel frattempo, ha avanzato la sua candidatura ufficiale a sede AMLA (l’autorità AML europea), pur risultando, di fatto, tra le poche realtà continentali a non essersi messa in regola con l’istituzione operativa di un Registro dei titolari effettivi.

Messa in mora

A complicare la situazione, Il 26 gennaio 2023, la commissione europea ha inviato all’Italia una lettera che formalizza la costituzione in mora (INFR(2022)2150) per non aver applicato correttamente la IV direttiva AML modificata dalla V direttiva antiriciclaggio proprio in relazione alla grave lacuna riguardante la mancata istituzione operativa Registro dei Titolari Effettivi.

La situazione europea

In questa cronistoria va inserita una nota di non poco conto: l’intervento della Corte di Giustizia dell’Unione europea che con una sentenza del 22 novembre si è pronunciata a sfavore dell’istituzione di uno o più registri con accessibilità di consultazione pubblica. Un nodo, quello legato alla privacy, che probabilmente ha creato un alibi all’Italia per ritardare ulteriormente l’attività di messa a terra del Registro dei Titolari effettivi. Al di là della sentenza, che di fatto impone a tutti gli Stati membri un adattamento dei propri registri alle direttive in tema privacy, resta il fatto certo che l’Italia, insieme soltanto a Spagna, Ungheria e Norvegia, non ha ancora istituito alcun registro da adattare, eventualmente, ai dettami europei in tema di privacy.

Fuori tempo

Come detto, è probabile che il nodo privacy stia tenendo in sospeso la partenza del registro italiano. È altresì però onesto constatare che paesi come Francia, Lussemburgo e Germania, anch’essi facenti parte della comunità europea, un registro lo hanno istituito. Registri, quelli degli altri paesi europei, che eventualmente dovranno conformarsi alle indicazioni sulla privacy (o come ha fatto la Francia, decidere di tenere aperta la consultazione pubblica, nonostante la sentenza del 22 novembre), ma che comunque sono già operativi. Guardando questa tabella dell’Ue, salta immediatamente all’occhio la posizione del nostro paese, laconicamente l’unico a non aver fornito alcuna informazione sull’istituzione del registro. Quando ne avremo notizie? Il tempo è ormai praticamente scaduto.

Jaera team

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