Relazione annuale Garante della privacy tra solitudine digitale e futuro. Il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati Pasquale Stanzione, presentando alla Camera la relazione sulle attività del 2022, ha messo in risalto molti aspetti legati alle sfide che le Autorità devono e dovranno affrontare in futuro.
L’impegno del Garante nella lotta alla solitudine digitale
Il presidente dell’Autorità per la privacy ha voluto concentrare gran parte del suo intervento affrontando il tema della solitudine digitale, partendo da una citazione di Michel Foucault: “la solitudine è la condizione prima della totale sottomissione”. Uno spunto che ha fatto da apripista ad un discorso più ampio sull’impegno costante del Garante a contrastare la solitudine digitale, che può diventare una forma di soggezione al potere altrui. La relazione, infatti, mette in luce l’importanza di proteggere coloro che vivono questa condizione che coinvolge diversi contesti: bioetica, intelligenza artificiale, cyberbullismo.
Se confondiamo la persona con la sua immagine, se non interveniamo sul male che si compie, ma lo filmiamo, rinunciamo a cogliere, della tecnica, le sue straordinarie potenzialità inclusive.
Pasquale Stanzione
La protezione dei minori
Sulla scia di un’introduzione al macrotema della solitudine digitale, l’intervento di Stanzione si è spostato su uno dei temi che più preoccupano, la tutela dei minori. Il Presidente ha sottolineato l’importanza di stabilire una soglia di accesso autonoma dei minori alla rete al fine di evitare la solitudine digitale e l’esposizione a contenuti dannosi. I giovani si confrontano con il mondo principalmente tramite il web, ma spesso si trovano ad affrontare da soli contenuti inappropriati e manipolativi. Il Garante ha il compito di impegnarsi a fornire strumenti e regole per proteggere i minori e garantire un ambiente online sicuro per la loro crescita e sviluppo.
I rischi e le sfide legate alla solitudine digitale dei minori
La solitudine digitale dei minori comporta gravi rischi, tra i quali il coinvolgimento in sfide pericolose e l’abuso sessuale tecnomediato. Stanzione ha evidenziato il crescente numero di casi di adescamento, pedopornografia e altri reati correlati all’abuso sessuale di minori. È fondamentale, ha sottolineato, adottare misure per proteggere i minori da queste minacce, garantendo al contempo il rispetto della loro privacy. Il Garante si impegna e si impegnerà a promuovere sistemi di age verification (verifica dell’età sulle piattaforme on line) e l’adozione di codici di condotta per le piattaforme. L’impegno per il futuro prossimo preso da Garante è quello di, attraverso la collaborazione con altre istituzioni, incentivare lo sviluppo di sistemi di verifica dell’età efficaci.
Coscienza comune nell’era digitale
Oltre alla protezione dei minori, il Garante ha sottolineato l’importanza della sensibilizzazione sulle implicazioni sociali e culturali della digitalizzazione. Stanzione ha richiamato l’attenzione sulla spinta dei giovani ad ottenere visibilità sui social media, aspetto che, richiamando anche i recenti fatti di cronaca, può mettere a rischio la vita e influenzare le relazioni umane. È fondamentale ricostruire una coscienza comune che consideri gli effetti della digitalizzazione e promuova un uso responsabile della tecnologia. In relazione al rischio di alienazione, il Garante ha tirato in causa anche il Metaverso, evidenziando l’importanza di adottare misure per evitare una dipendenza eccessiva da quella che ha definito “una dimensione quasi onirica che può alienare le persone dalla realtà”.
Sfide future
Nel discorso del Presidente non sono mancati i riferimenti agli atti normativi europei. Stanzione ha citato l’AI Act, il Digital Markets Act e il Digital Services Act, come regolamenti che mirano a riequilibrare il rapporto tra Stato, mercato, persona, libertà e innovazione. Nell’intervento non è mancato anche un riferimento alla IA, Intelligenza artificiale che va assolutamente regolamentata in base ai livelli di rischio, vietando pratiche che violano la dignità umana o amplificano le discriminazioni. Sì quindi alla condivisione dei dati a fini positivi, ma rigore e attenzione massima nel mettere limiti rigorosi all’uso dell’IA per evitare abusi e sorveglianza di massa.
Nel report annuale il Garante ha fatto anche il punto di tutte le sanzioni comminate in relazione ai temi affrontati nella presentazione. Qui il testo integrale della relazione annuale.