Sede Amla l’Italia si candida ufficialmente. Nelle intenzioni della Commissione europea la sede della nuova autorità antiriciclaggio continentale sarebbe dovuta essere operativa dal 1° gennaio 2023. I tempi si sono allungati e da quel 21 luglio 2022, data in cui la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento per l’istituzione dell’Autorità “Amla”, le candidature ufficiose si sono susseguite. In Italia, come abbiamo evidenziato in questi articoli, negli ultimi mesi si sono proposte Milano, Roma, Torino, Bari, Palermo.
La candidatura è ufficiale
Sino ad oggi, come detto, le candidature delle varie città Italiane che si sono proposte a sedi dell’Autorità erano da considerarsi ufficiose, in virtù del fatto che l’Italia non aveva ancora depositato in quel di Bruxelles una candidatura ufficiale. Candidatura messa nero su bianco dal Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti durante la riunione dell’Eurogruppo svoltasi il 17 gennaio.
La sede europea AMLA
Facciamo un passo indietro e ripercorriamo le tappe che hanno portato l’Europa alla decisione di istituire “Amla”. La data di via del progetto è, come detto, il 21 luglio 2022, giornata in cui la Commissione europea ha annunciato la volontà di istituire il nuovo organismo. Organismo nato dell’esigenza di contrastare, a livello europeo, il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo, ma anche di supervisionare i fornitori di servizi di cripto-attività (senza dubbio la sfida più urgente di questo periodo storico). Nella prima fase del progetto l’unica candidata ufficiale fu la Germania (per la precisione Berlino), si è poi inserita la Polonia che ha proposto Varsavia. Le altre candidate sono Francia, Lituania e Lettonia.
L’Italia ha buone chances di aggiudicarsi la sede?
Prendiamo in prestito la risposta postata su Linkedin da Vincenzo Scuderi (Head of AML, AFC Italy di Deutsche Bank).
La risposta è Sì, senza se e senza ma. Noi siamo stati, agli inizi degli anni ‘90, uno dei primi paesi ad avere una robusta normativa primaria e secondaria AML. Noi siamo stati uno dei primi paesi ad avere una FIU con, già allora, eccellenti capacità di indagine e di approfondimento finanziario. Noi siamo stati uno dei primi paesi ad affrontare il tema delle analisi statistiche sui dati delle transazioni del sistema finanziario raccolti per finalità AML, grazie all’archivio unico informatico e ai dati aggregati. Il nostro Paese ha avuto nella Magistratura Giovanni Falcone che ha fatto delle indagini finanziarie uno dei pillar delle attività investigative.
L’endorsement di ABI
In questi mesi anche l’Associazione bancaria italiana (ABI) si è espressa, per voce del Presidente Antonio Patuelli, a favore della candidatura di una città italiana a sede Amla, anche in virtù del fatto che il nostro paese non ha, fino ad ora, ospitato alcuna sede di Autorità finanziarie:
La Germania ha la sede della Banca Centrale Europea, mentre la Francia ha la sede della EBA (Autorità Bancaria Europea). L’Italia, finora, non ospita alcuna Autorità finanziaria europea. Nel più ampio ambito delle Autorità e delle Agenzie decentrate negli Stati membri dell’Unione Europea, l’Italia ospita solamente l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), con sede a Parma, e la Fondazione Europea per la Formazione (ETF), con sede a Torino. L’Associazione Bancaria Italiana segnala l’impegno forte per la legalità, innanzitutto nell’antiriciclaggio, che le banche italiane da tempo sviluppano, anche in avanguardia nel contesto europeo
Segui il denaro
Dell’intervento via social di Scuderi sul tema, balza inevitabilmente all’occhio la citazione del giudice Falcone, e riaccende nella mente quel suo “Segui il denaro”, mantra e punto di partenza per ogni indagine legata alla mafia. Mafia che, lapalissiano, ha necessità di riciclare i proventi delle attività criminali, e seguendo il denaro…
La citazione calza a pennello per raccontare un Paese, il nostro, che per forza di cose ha dovuto sviluppare un solido sistema di contrasto alle attività di riciclaggio che sapesse interfacciarsi, inoltre, con istituzioni anche extranazionali. Il recente arresto del Boss Messina Denaro non fa che rafforzare la nostra credibilità, perché no, anche in ottica candidatura.
Troppe pretendenti?
Come evidenziato nei paragrafi precedenti molte città italiane, ancor prima dell’ufficializzazione della candidatura italiana, si sono proposte per ospitare l’eventuale sede dell’Autorità. Ora che la candidatura italiana è ufficiale, sarà interessante seguire l’iter della questione. Su quale città punteremo? O meglio, Punteremo soltanto su una città o avremo più candidate?
Secondo questo interessante approfondimento del Messaggero la candidatura di più città potrebbe fornire all’Europa un’immagine confusionaria del nostro Paese ed agevolare la scelta di altre sedi in competizione, su tutte Berlino, unica candidata tedesca, la più “temibile”. Difficile prevedere la strategia che metterà in atto l’Italia. Oltre al prestigio è chiaro che la sede fisica di una Autorità così importante in una città porterebbe con sé un indotto economico non indifferente, considerando che si trasferirebbero in Italia per lavorare, da più parti d’Europa, dipendenti e funzionari con famiglie al seguito.