Su Netflix una serie dedicata alla privacy. In onda dal 10 Giugno. Cosa accade quando un filmato privato – molto privato – viene diffuso on line? Un tema, quello del Revenge porn su cui anche il Garante italiano sì è recentemente mosso, pubblicando un manuale su come difendersi da questa pratica odiosa e purtroppo molto diffusa.
La serie spagnola
“Intimidad” è il titolo della versione in lingua originale. In quella italiana si è optato per “Privacy”, nome che centra perfettamente il focus della serie. Serie di dieci puntate uscita in questi giorni e già nella top 5 delle più viste sulla piattaforma, dato che evidenzia come il tema nel nostro paese sia particolarmente sentito.
La trama
Al centro della trama, come detto, c’è il revenge porn. La protagonista è Malen – presente anche nella Casa di Carta nel ruolo di investigatrice – vice Sindaco e candidata al ruolo di Sindaco della città di Bilbao. Mentre la campagna elettorale volge al termine, le elezioni si avvicinano, i sondaggi la danno in testa, viene diffuso on line un video di un suo rapporto intimo in spiaggia.
I danni del revenge porn
Come può cambiare la vita di una persona – e di una donna in particolare – vittima di revenge porn? Ce lo racconta lo sviluppo delle vicende personali di Malen. Poco dopo la diffusione del video le sue certezze e le sue conquiste crollano, sia dal punto di vista politico che personale. Il partito le chiede di farsi da parte, il marito la lascia. La storia della protagonista, nella narrazione, si incrocia con quella dell’operaia Ane che a seguito della diffusione di filmati privati all’interno della fabbrica per cui lavora, si suicida.
Giustizia
Gli episodi sono stati pensati dichiaratamente con un intento educativo e di sensibilizzazione al tema. Sensibilizzazione, ma anche azione. Malen, dopo aver subito la violazione della propria privacy, con coraggio, intraprende una battaglia che porterà ad una indagine ufficiale. Indagine che racconta i “meccanismi oscuri” della rete ed i suoi pericoli. A chiedere giustizia per l’altra protagonista, l’operaia suicida Ane, è la sorella Bego.
Ricordati che non sei tu la vittima
“ricordati che sei tu la vittima” è la frase che, come un mantra, accompagna gli episodi della serie. Un mantra motivazionale, che scava nei risvolti psicologici del revenge porn, un invito per tutte le vittime a reagire ed agire.