Le telefonate indesiderate, nonostante la mia repentina iscrizione al registro delle opposizioni, restano una costante della mia vita. Il rapporto turbolento l’ho in modo particolare con TIM di cui peraltro non sono mai stato cliente e pertanto non ha alcuna ragione per darmi il tormento. Ricordiamo che ai sensi dell’articolo 130 del D.Lgs. 101/2018
l’uso di sistemi automatizzati di chiamata o di comunicazione di chiamata senza l’intervento di un operatore per l’invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale è consentito con il consenso del contraente o utente.
Il portale del Garante
Consenso che chiaramente io non ho mai concesso (per la verità nemmeno mi è stato richiesto). Stamane spulciando come sempre il sito del Garante mi imbatto in questa iniziativa che si inserisce in un insieme più ampio di attività del Garante volte a proteggere i cittadini da marketing indesiderato, cyberbullismo (su cui presto proporremo un articolo), Revenge porn, reclami per violazioni del GDPR. Di questi servizi al momento è disponibile solo quello relativo al Telemarketing, gli altri sono in arrivo.
I passaggi della segnalazione
Procedendo con la compilazione si arriva a una serie di schermate da compilare. Vediamole brevemente:
Passaggio seguente
A questo punto si deve indicare che tipo di chiamata si è ricevuta e il chiamante.
Infine le dolenti note, DOBBIAMO PRENDERE NOTA DI TUTTO quando ci telefonano. Ora giorno (questo è facile l’abbiamo sulla lista delle telefonate sul cellulare o lo scriviamo se ci chiamano sul fisso. Infine, va per sommi capi riportato cosa diceva il messaggio preregistrato o cosa ci ha detto l’operatore che ha parlato con noi.
Segue a questo punto una schermata riepilogativa con tutti i dati inseriti, si procede all’invio e tempo qualche minuto si riceve sulla PEC indicata la risposta del Garante.
Punti critici del servizio
Sicuramente il non essere una procedura da due minuti, questo tende un po’ a scoraggiare il segnalante o se vogliamo il whistleblower. Siamo esattamente nel bel mezzo della situazione che descrivevamo in questo articolo giusto ieri. Tuttavia, correttamente il Garante per la protezione dei dati personali necessita di tutte le informazioni possibili sulla situazione che gli stiamo segnalando.
Consigli per gli utenti
Prima di tutto segnatevi con precisione ore e date delle telefonate che ricevete, se siete sul cellulare non cancellate la cronologia. Abbiate la pazienza di non buttare subito giù il telefono, ma segnatevi per sommi capi cosa vi viene detto al telefono. Registratevi sul Registro delle opposizioni. Questo non ha per adesso molto effetto lo sappiamo e ne abbiamo parlato già in queste pagine, ma esiste un ma. In una segnalazione del genere il Garante corre a controllare, vede che il mio stato di opposizione è aggiornato al 22 dicembre del 2022, vede che non ho dato consensi di sorta a nessuno per chiamate di marketing. A quel punto va dal chiamante e gli dice “Ma prima di chiamare tizio non hai controllato sul registro come sarebbe tuo dovere fare?“. Quello balbetta qualcosa e il Garante lo sanziona in quanto in violazione dell’articolo 5 del GDPR e dell’articolo 13, 14, da 15 a 22 e 32. Nonché per violazione dell’articolo 130 comma 1 del Codice Privacy.