Telegram sempre più alternativa al Dark Web.
Una recente indagine condotta dal Financial Times ha evidenziato come l’utilizzo dell’app di messaggistica Telegram sta avendo una crescita esponenziale, per quanto riguarda il cyber crime. Una curva verso l’alto stimata intorno al 100%.
Le motivazioni sono molteplici. Un peso specifico lo ha certamente la natura ibrida del sistema, a metà tra messaggistica e social network. Una caratteristica che garantisce una cifratura end-to-end affidabile e una interfaccia “comoda” da utilizzare anche attraverso un semplice smartphone. In sostanza, l’app è affidabile – ai fini criminali – ma anche e soprattutto user-friendly. Certamente più di un protocollo Tor del Dark Web.
WhatsApp in calo, Telegram vola!
Consideriamo che le utenze sono schizzate alle stelle, anche e sopratutto nel momento in cui WhatsApp ha modificato le policy privacy imposte da Facebook. Pare ovvio il motivo principale che ha spostato molti utenti da WhatsApp a Telegam. Proprio la richiesta da parte dell’app di accettare la modifica policy, secondo la quale l’utente deve concedere il consenso alla condivisione dei suoi dati con Facebook, casa madre di WhatsApp. Le rassicurazioni giunte dai piani alti di FB, sulla assoluta riservatezza garantita dalla crittografia end-to-end, non hanno convinto molti utenti.
Telegram, l’e-commerce illegale di dati
Date le sue caratteristiche, Telegram ha attirato l’attenzione di criminali – ha spiegato Pierguido Iezzi, esperto di cyber security e CEO di Swascan – legati al mercato dei dati. Di fatto, ha proseguito Iezzi, la piattaforma è stata tramutata in una sorta di e-commerce: “in particolare sul mercato dei dati sensibili e delle credenziali”. Una deriva che in pratica sancisce la fine dell’epoca del Dark Web come area di “proprietà” di hacker esperti, aprendo anche a chiunque abbia “cattive intenzioni” di sferrare attacchi, sfruttando informazioni non criptate.
In che modo agiscono i criminali su Telegram
Come detto, l’attività più redditizia su questo canale, è probabilmente la condivisione e vendita di data leak, in aree con decine di migliaia di iscritti. Un sistema che non prevede conoscenze informatiche complesse, motivo per cui possiamo di fatto affermare che sia nata e stia proliferando su Telegram una sorta di Micro-Criminalità. Dannosissima. Quali sono i dati più appetibili? Ovviamente informazioni finanziarie sensibili (numeri di carte di credito etc…), copie di passaporti, strumenti di hacking.
Curiosità: sono moltissimi i gruppi di compra/vendita illegale di password per il gaming. Dato allarmante anche per l’implicazione di giovanissimi in queste operazioni illecite.
Vantaggi di Telegram rispetto al Dark Web
Ovviamente la crittografia end-to-end. Ma non solo. L’occhio delle autorità è ancora molto concentrato sul Dark Web. E’ auspicabile e prevedibile che le autorità stesse possano attivarsi in tempi brevi, ma al momento Telegram è decisamente campo più sgombro per le mosse dei criminali. Certo che, dopo le rivelazioni del Financial Times, Telegram ha iniziato a rimuovere canali in cui venivano rivenduti dati.
La battaglia è però agli albori, considerando la facilità con cui un canale può essere chiuso e riaperto. Telegram, in quest’ottica ha dichiarato l’intenzione di mettere in campo una ingente forza di moderatori professionisti, con l’obbiettivo di rimuovere ogni giorno 10.000 comunità pubbliche per violazione dei suoi termini di servizio.